L’attività psicodiagnostica stima la totalità della persona
al fine di elaborare una diagnosi strutturale consistente
nell'individuazione di relazioni stabili tra parti dell'apparato psichico (parti sane
funzionali-parti non sane disfunzionali).
La risposta dell'esperto tiene conto ed è coerente con i quesiti proposti dall’utenza
(richiesta di psicoterapia - ambito clinico; perizie - valutazione psicologica in ambito forense; orientamento al lavoro; risorse umane; ambito neurospsicologico).
In questo sintetico post farò riferimento specificatamente all'ambito clinico psicoterapeutico.
Cos’è?
È una presa di decisione tra alternative
operata dalla psicologa che organizza criticamente i dati ottenuti dai colloqui
e dai test utilizzati.
-
Ambiti di
applicazione:
1.
Clinico-picoterapeutico (infanzia-età adulta);
2.
Forense;
3.
Orientamento scolastico e lavorativo;
4.
Risorse umane.
-
A che
serve – obiettivi (ambito clinico-psicoterapeutico):
1.
Stima parti malate: individuazione della patologia, differenziazione
da altre patologie e ipotesi circa l’eziologia (diagnosi circa la patologia );
2. Stima
le parti sane della personalità, il rapporto tra parti sane e parti malate,
indicazioni circa la cura (proposta di un
programma terapeutico efficace e fattibile. Quale psicoterapia è elettiva
per quel paziente? All’interno del modello psicoterapeutico scelto, quale
strategia terapeutica è più efficace con quello specifico paziente?)
-
Strumenti:
Colloquio clinico e test
psicologici
-
Quando si
fa:
1.
Fase iniziale di
un trattamento;
2.
Fase intermedia: valutazione in itinere
dell’andamento di una terapia e dei cambiamenti avvenuti nel paziente;
3.
Fase finale: valutazione finale della terapia
conclusa;
4.
Follow up: valutazione risultati ottenuti e
mantenimento degli stessi a distanza di 6 mesi-1 anno dalla conclusione.
-
Dove – il
setting:
Uno studio psicologico ovvero una stanza
accogliente e riservata arredata in modo idoeneo.
-
Chi?
La psicologa che ha conseguito
una formazione specifica nell’ambito della psicodiagnosi e della valutazione
psicologica e cioè che conosce le teorie e le tecniche del colloquio clinico e
dei test psicologici (somministrazione, siglatura, interpretazione dei reattivi psicologici,
stesura di una relazione) e che sia in grado di utilizzarle efficacemente al
fine della elaborazione di una valutazione psicologica.
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